Qui, nei primi anni Sessanta, inizia un periodo di grandi successi, che lo mettono a contatto con la più alta e raffinata committenza, anche internazionale. Nel 1663 grazie a uno dei suoi mecenati, Angelo Maria Angelo Flavio Comneno, Gran Maestro dell’ordine, Diamantini riceve l’importante onorificenza del cavalierato di San Giorgio. Il riconoscimento segna questa fase dove Pietro Liberi si rivela fondamentale per lo sviluppo della sua arte, insieme ai cosiddetti ‘Tenebrosi’ veneziani, avendo sempre ben presente il naturalismo di Guerrieri.