CASTELLO DELLA PIEVE: L’ANTICO BORGO IN CUI SI DECISE L’ESILIO DI DANTE ALIGHIERI

Oggi mi sono spinta fino ad una delle estremità della Provincia di Pesaro e Urbino, quasi al confine con l’Umbria, Mercatello sul Metauro. Risalendo la valle del Metauro da Sant’Angelo in Vado noterete come una serie di alture la attraversano scendendo verso il fiume. In una di queste, a metà strada tra Mercatello sul Metauro e Borgo Pace, vi è Castello della Pieve

Torre medioevale

Si tratta di un caratteristico borgo, minuscolo ma bellissimo, che si riconosce per la sua torre medioevale, le case in fila realizzate in pietra scura, la piccola chiesetta seicentesca di San Giovanni Battista al centro, sormontata da un modesto campanile.

Questo borgo-gioiello era una delle fortificazioni che costituivano il sistema difensivo della piccola Provincia di Massa Trabaria, territorio montuoso che si estendeva fino a Cagli e Urbino, chiamato in questo modo per la quantità di abeti che finivano a Roma per fornire le travi (in latino trabes, da cui il toponimo ancora oggi conservato) necessarie alla costruzione di palazzi e Chiese. 

Nel 1250 ben 41 località appartenevano alla Provincia, non tutte sotto lo stesso signore, anzi spesso in contesa sanguinosa tra loro. La piccola Castello della Pieve subì dunque quelle vicende: la vittoriosa guerra di Uguccione della Faggiola contro Branca Brancaleoni nel 1353, il ritorno degli sconfitti, il dominio del cardinale Albornoz.

Chiesetta di Castello della Pieve

Ancora prima, come ricorda una lapide posta nella torre proprio a Castello della Pieve, “Carlo di Valois e Corso Donati, il 4 ottobre 1301, decisero l’esilio di Dante Alighieri”. Secondo la tradizione, risalente alla “Cronica” di Dino Compagni, qui si tenne il convegno che decise l’esilio di Dante da Firenze, cui parteciparono Carlo di Valois e il nobile fiorentino Corso Donati, capo dei Guelfi neri.

Stradina principale del borgo

Nonostante Castello della Pieve sia un paese non abitato perché gli abitanti si sono trasferiti a Mercatello, oggi rivive grazie ad un Country House ed è meta ideale per chi desidera allontanarsi dal caos delle città e godere di vedute infinite. Il paese ha una stradina in pietra e sassi che lo percorre longitudinalmente tra le case e la torre fino ad arrivare ad un’arcata che chiude il paesino unendo due case. Sulle case potrete ammirare le rustiche inferriate ed alcune porte con ornamenti in legno intagliato, davvero bellissimi.

Sono fortunata e, casualmente, incontro un signore che è qui per dare il pranzo ai veri abitanti del castello, dei dolci gattini. Mi apre le porte del Country House con piccolo ristorante che sua figlia, architetto, ha restaurato con amore e cura per i dettagli. Mi racconta che chi vuole staccare completamente la spina dai ritmi frenetici delle città, viene qui per trascorrere giorni in totale relax, godendo anche di una piscina con vista sulla vallata.

Non posso che dare loro ragione!

Particolare dell'arcata

Come arrivare?
Si raggiunge questo tratto della valle del Metauro passando per Urbino e Fermignano e sorpassando Urbania, Sant’Angelo in Vado e Mercatello sul Metauro. Di qui si prosegue per un paio di km. Troverete un’indicazione sulla destra per una stradina non asfaltata ma ben percorribile lunga un km circa che vi porta a Castello della Pieve.

Se volete contattarmi, lasciarmi i vostri consigli, raccontarmi le vostre testimonianze, scrivetemi a:  

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2 thoughts on “CASTELLO DELLA PIEVE: L’ANTICO BORGO IN CUI SI DECISE L’ESILIO DI DANTE ALIGHIERI”

  1. Per coloro che dovessero decidere una visita a questo delizioso e autentico borgo ,consiglierei una visita al museo di s.Francesco a Mercatello (bandiera arancione) dove è esposto un crocefisso di scuola giottesca nella romanica chiesetta con annesso monastero.
    Oggi il convento è allestito a museo con opere che mai penseresti di trovare in un paese così
    piccolo. Lì accanto sintetica anche la casa natale di Santa Veronica Giuliani.

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