TEATRO COMUNALE DI CAGLI: PATRIMONIO CULTURALE E GRANDE FUCINA ARTISTICA DEL TERRITORIO

Platea Teatro di Cagli

Come sapete da un po’ di tempo, sto andando alla scoperta dei bellissimi teatri delle Marche. Importanti poli di attrazione e di aggregazione sociale, i teatri hanno sempre svolto nella nostra regione un ruolo culturale fondamentale ed hanno contribuito ad alimentare nei cittadini un sempre maggiore interesse per l’arte in tutte le sue forme. 

Oggi vi porto con me a Cagli, cittadina ai piedi dell’Appennino pesarese, per visitare un monumento storico-architettonico di inestimabile valore artistico, il Teatro Comunale di Cagli, costruito ad opera di Alessandro Venanzi nel 1871 ed inaugurato nel 1878. Restò chiuso dal 1987 e riaperto al pubblico nel 1999 dopo lunghi e accurati lavori di restauro.

Cagli e il suo bellissimo teatro sono stati capaci di mantenere vivissima quella tradizione teatrale purtroppo agonizzante in altri centri italiani ed hanno ospitato nel corso degli anni artisti del calibro di Monicelli e Del Monaco e ancora oggi attraggono pubblico e personaggi di fama: De André, Monica Guerritore, Tiromancino, Flavio Insinna, Ottavia Piccolo, Nada, Branduardi, Stefano Bollani, Marco Paolini e tanti altri. 

Esterno Teatro di Cagli

➤ Suggerisco di dare un’occhiata agli spettacoli previsti per questa stagione, davvero molto interessanti!
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http://www.teatrodicagli.it/stagione-teatrale-2017-2018/

Foyer Teatro comunale di Cagli

All’esterno domina la sobrietà, ma entrando tutto cambia e vengo avvolta dalla bellezza degli stucchi, dalle decorazioni, dai colori che animano i soffitti del foyer, vivissimi, che sembrano quasi riprodurre preziosi tessuti damascati. Un tempo in questo lussuoso ingresso accedevano solo i nobili, mentre tutti gli altri passavano da un ingresso laterale, secondario. 

Entrando nella sala degli spettacoli che ospita 500 persone resto colpita da subito dal sipario storico del teatro, anch’esso realizzato dal Venanzi che rappresentata una folla che si stringe attorno al padiglione di Federico Barbarossa, colui che assediò Cagli nel 1162.

Sipario della sala degli spettacoli del Teatro Comunale di Cagli

Il colpo d’occhio che si ha entrando qui è notevole, tantissime cose catturano la mia attenzione: dai colori dei loggioni (nella balconata del secondo ordine sono presenti le effigi di cagliesi illustri), al soffitto, all’enorme lampadario in legno dorato intagliato nella bottega del cagliese Francesco Pucci. Non so più dove guardare!!! 

Un tempo il pavimento su cui ora cammino, grazie ad un sistema meccanico, si alzava fino a raggiungere il livello del palco e qui si tenevano veglioni fatti di musica e balli cui partecipavano i cittadini cagliesi.

Soffitto del Teatro di Cagli

Salgo fino alla parte più alta del teatro, quasi arrivo a toccare il soffitto con un dito ed è bellissima la vista da quassù. Scopro che questo soffitto, arricchito da decorazioni che raffigurano le sette arti liberali (Grammatica, Dialettica, Retorica, Aritmetica, Geometria, Astrologia e Musica) è molto particolare. Mentre nella maggior parte dei teatri per la manutenzione del lampadario questo viene fatto scendere fino alla platea, qui è stato pensato un sistema diverso: il rosone in legno si apre in due parti ed il lampadario viene fatto salire fin sotto la volta.

 

 

→ Il Teatro Comunale di Cagli è visitabile tutto l’anno, contattando il personale dell’Ufficio Turistico della cittadina al n. 0721 780773

Se volete contattarmi, lasciarmi i vostri consigli, raccontarmi le vostre testimonianze, scrivetemi a:  

                                                  📧 marchigianainviaggio@libero.it

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