MONTEMAGGIORE AL METAURO: TRA VICOLI ANTICHI, STORIA E BUON VINO

Montemaggiore al Metauro è un borgo antico che vi consiglio di visitare. 
Se si arriva da Calcinelli, il castello ci domina dall’alto della sua posizione, incastonato nel cielo, quasi fosse un dipinto. Sulla via principale del paese, ospitato nella ex chiesa di Santa Maria del Soccorso, incontro il Museo del Fiume

Esterno Museo Del Fiume

Questo piccolo scrigno di storia raccoglie fotografie, testimonianze scritte, diari, documenti ufficiali, cimeli e dotazioni militari d’epoca di quando, nel 1944, il primo Ministro inglese Winston Churchill, accompagnato dal generale Alexander saliva al castello di Montemaggiore per osservare lo schieramento delle truppe nella valle del Metauro, pronte all’offensiva contro la Linea Gotica.

W. Churchill saluta il Gen. Anders prima di lasciare il quartier generale polacco

Passeggio nel castello, che fu uno dei baluardi difensivi del territorio costiero malatestiano contro l’entroterra feltresco, fino a quando nel 1462 Federico da Montefeltro lo strappò a Sigismondo Malatesta. Qui ogni vicolo merita uno scatto. I panni stesi al vento, il profumo di arrosto, le tende scostate ai lati delle finestre per fare entrare più luce, sono segni di un piccolo centro storico abitato, in cui il tempo sembra essere sospeso.
Questa è terra di buon cibo e buon vino

Vicolo di Montemaggiore

Qui si diffuse e si impose sin dal 500 a.C. un vitigno denominato Bianchello che è DOC, ovvero di denominazione di origine controllata.
Si legge in Tacito che il Bianchello fu la principale causa della sconfitta di Asdrubale nella famosa battaglia del Metauro, il fiume che attraversa la vallata.

Si narra, infatti, che le truppe del generale Cartagine, nella calda estate dell’anno 20l a.C., ebbre per il tanto vino tracannato, furono sorprese dalle milizie romane di Claudio Nerone, Livio Salinatore e Porzio Licinio, mentre tentavano di guadagnare il fiume Metauro. Roma fu salva, dunque, per merito del Bianchello? Andiamoci piano! 

Vero è che si tratta di un vino molto piacevole grazie all’esposizione delle vigne. Mi hanno detto che le pendici esposte a Sud e Sud/Ovest nelle medie e basse colline che dai contrafforti appenninici digradano al mare sono le più vocate alla coltivazione di questo vitigno. 

Proseguo la passeggiata dirigendomi verso il Centro Studi Mario Luzi, per la poesia e per le arti contemporanee, inaugurato nel 2015, con sede in Via Belvedere Churchill, 8. Quello che fu uno dei più importanti poeti del ‘900, è cittadino onorario di Montemaggiore dal 1992 quando, insieme a Carlo Bo, percorse le vie di questo incantevole borgo.

Ingresso Centro Studi Mario Luzi

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